.: pessimo universitor
di piko! (del 25/12/2002 @ 12:30:12, in _muy felìz :., linkato 1815 volte)
in verità, non c'è stata parentesi peggiore nell'evoluzione della mia arte che l'esperienza in universitor.it. senza religione, esclusa l'amicizia, nè tantomeno cultura.

persone, ma più che altro aggregati di proteine, dallo spessore di un foglio, ridevano per battute ingnoranti, senza scrupoli, ma nemmeno simpatiche, disquisivano di temi che non gli appartenevano nemmeno lontanamente, declinavano su questioni invece degne di minima nota, solo via etere, su una sterile mailing list, vinavil, senza contenuti, nè contenenti.

realmente uno stile senza valore.

mi dico a volte, un'esperienza, solo quella, ma non troppo bella. in fin dei conti essere vincolati alla decisione di un "capo", che nella fattispecie più dispotico e maleducato non si può, non è il massimo per una mente a cui è affidato il compito di creare immagine.

mi spiego, il mio ruolo era ovviamente quello di curare la grafica. mi si affidavano problemi dalla non facile risoluzione: icone 18x18 pixel (cioè, la punta di uno spillo, poi ditemi come faccio a racchiudere un concetto in quelle dimensioni...), loghi per tanto progetti poi rivelatisi inutili, manifesti mai stampati.

e io per tutto dispetto le mandavo su vinavil, invece di mandarle al webmaster, principalmente per richiamare all'attenzione tutti i partecipanti, per avere un giudizio da tutti. sempre entusiasti i soldati semplici, come me, e tachis, l'unico ragazzo degno di tale nome, che del resto è l'ideatore del sito. sempre in opposizione il trio degli amichetti, napster (e già dal nick notiamo la gigantesca creatività del webmaster, cioè...che più abusato non si può, come taggarsi con il nome di phase2, voglio dire, suona un pò wack, anzi è proprio da sucker), la sua donnicciola lisenne, e l'amico kdr, che è un misto dei peggiori aggettivi che nella mia scala personale posso attribuiread una persona.

andiamo per ordine.

napster. indubbiamente forgiato sugli elementi compilativi, html, java, php, ma realmente creatività, originalità, gusto pari allo zero assoluto. quadrato, rude nei modi, cerca di essere diplomatico con un linguaggio formale malcelando una pienezza di sè senza euguali. convinto di aver creato una fantastica realtà, che del resto come tutto nella vita può essere spazzata via in un attimo dal fato, o provvidenza che sia, nella fattispecie un virus o un semplice tuono. a volte ho pensato di essere vanitoso, ma conosciuto il soggetto mi sono oltremodo tranquillizzato. ha digerito solamente creazioni che hanno ottenuto un consenso generale e gridato ada alta voce nelle sterili email spedite quotidianamente. il resto delle cose non gli sono mai andate a genio, in particolar modo le mie posizioni da moralista del cazzo, problema che assolutamente non lo tange. quando capisce che il mio cuore è pieno d'amore, senza il minimo attaccamento a questa vita terrena, la butta sull'offensivo, accusandomi di pavoneggiarmi, mentre con tutte le buone intenzioni provai a non lasciare adito a questo tipo di interpretazioni. da che pulpito arrivava la predica... ma questo è un'altro problema, fortemente diffuso nella mentalità di tutti i collaboratori: senza morale.

la sua donnina, minormente piena di una vanagloria straripante, ma comunque diabolica, un cuore essiccato, senza sentimenti, scevro di ogni battito. ripudio per ogni religione, etica e soprattutto carità. anche lei, deficiente in cultura ma soprattutto in esperienza di vita. ne ho tratto più di qualche conclusione su come un ambiente come roma, cresca dei bambini fortemente diversi da quelli che conosco, da come sono stato, da come vorrei che fossero i miei. natale non esiste, l'inno italiano è una schifezza, non devi pensare scrisse un giorno, testuali parole: davvero nessun rispetto, ma quello che mi fa piangere il cuore è che manca di un barlume di scrupulo, di curiosità sui grandi temi dell'esistenza. materialismo cosmico, nemmeno un sogno o qualcosa che si avvicini alla fantasia o alle turbolenze dell'animo. senza sentimento.

l'amico. qui sicuramente raggiungerò i toni dell'invettiva, non della satira. presuzione di conoscere tutto e tutti, diffusa e va bene. nessun sentimento, nè morale e già detto.

il resto tutti anonimi. basti pensare che i collaboratori non si conoscono nemmeno di vista. come una torre di babilonia, crollerà.