.: esposizione modellismo biblioteca comunale di ferentino
di piko! (del 10/02/1999 @ 23:21:24, in _muy felìz :., linkato 1827 volte)
volare è sempre stato uno dei sogni dell'uomo.
la sua curiosità verso quel che lo circonda, verso quel che non può raggiungere, è il presupposto per le sue più alte aspirazioni, che si sono tradotte nelle meraviglie della scienza e della tecnica a cui spesso, diventate oggi abitudine, non badiamo nemmeno.

personalmente cominciai ad interessarmi di aeronautica nell'estate tra la fine delle scuole elementari e la prima media, quando un mio vicino di casa mi regalò un paio di riviste sugli aerei da caccia. con matteo, mio carissimo amico (nonchè futuro ingegnere aerospaziale...), cominciammo invece a costruire aeromodelli dall'estate successiva, acquistandoli un pò in negozi di giocattoli, un pò in centri specializzati, un pò in edicola. la differenza fu subito chiara, per qualità, livello di dettaglio, ed ovviamente prezzo.

in qualità di ragazzetto di dieci anni non avevo molti soldi a disposizione, e meno male che ci pensava mio nonno... attenzione però che più della fase realizzativa, quel che importa è la documentazione. dovete sapere che un vero modellista ha una assoluta attenzione alla veridicità storica di quel che costruisce, o meglio ri-costruisce, ed ecco il motivo per cui ho portato in biblioteca questi miei modelli, legati a particolari situazioni.

creare un falso storico, con livree inventate, situazioni di azione inverosimili, oppure semplicemente con un numero identificativo dell'apparecchio sbagliato, è commettere un errore ben più grave di una sbavatura di colla, di un carrello leggermente storto, o di un missile che si è staccato dal modello.

il modellismo è una questione di precisione e pazienza, dove la pazienza si deve avere anche nello scoprire tutto quel che c'è dietro al modello, conoscenze che ci permetteranno di apprezzarlo davvero. i primi aerei che costruii furono un f-16 falcon, un f-15 eagle ed uno spitfire: dire che facevano pena è un complimento...

una mano ve la dà comunque la biblioteca: troverete molti volumi sull'argomento, tra i quali un utile raccolta di informazioni storiche su modelli della II guerra mondiale, con tavole a colori dei dettagli delle livree. e se sbirciate bene tra le pagine di quel libro, troverete forse una mia firma dei tempi delle medie, perchè lo presi in prestito molto spesso.

il bello della questione è che queste conoscenze ci possono spesso dare una mano, venendoci in soccorso quando meno ce l'aspettiamo. vi porto come esempio una ricerca sui satelliti che feci in primo scientifico, che mi valse un bel voto (...e non mi costò nemmeno cinque minuti di fatica!).

considerando poi che gli aerei da combattimento sono questioni di storia moderna, e che si usano purtroppo in guerra, quando ne realizzi uno devi per forza scontrarti con il suo periodo storico, con le missioni in cui è stato impiegato. si arriva al punto di conoscere le due guerre mondiali, la guerra fredda, il vietnam, le falkland, cuba, la guerra nel golfo, nell'ex jugoslavia ed in irak senza nemmeno aprire il libro, cosa che facilita di certo durante l'istruzione superiore.

il modellismo dà anche un prima impronta alla direzione per gli studi successivi (io studio ingegneria delle telecomunicazioni), ed una certa abilità manuale che fa sempre comodo, perchè nel maneggiare pezzi di quelle dimensioni si affina una delicatezza degna di un orafo.

e poi, se ve la devo dire tutta, il mio interesse per vernici, pennelli ed affini, che poi mi ha portato a dipingere, è nato proprio dal modellismo, che è un campo attinente (non ci crederete!) anche a cose come il presepe, la scultura, la falegnameria, perchè riunisce un gran numero di tecniche mutuate in versione microscopica.

questa piccola esposizione rappresenta un invito per chiunque coltivi questo genere di passioni, delle quali la nostra biblioteca si fa promotrice, poichè rappresentano pur sempre un parte non trascurabile di cultura, che fonde storia, geografia, scienza ed arte.

sarei ben lieto se qualcuno, giovane (come lo ero io all'inizio) e non, mi contattasse per cominciare: è bene soprattutto condividere le proprie conoscenze. poi con il tempo ognuno crea le sue tecniche e raccimola gli strumenti necessari; quindi non c'è da preoccuparsi se il primo modello non si regge in piedi, in fin dei conti ci son passato anch'io.

concludendo, ringrazio la biblioteca comunale di ferentino e voi lettori, augurandomi che questo mio intervento possa esser di vostro interesse.


marco infussi
sukhoi su-27 flanker

progettato nel 1977, inizia ad esser prodotto in serie dal 1982, entrando in servizio nel 1985, poichè un aereo perse un'ala in volo, riuscendo comunque ad atterrare. consegue 28 record modiali di velocità, salita e quota, strappandone molti all'americano mcdonnel-douglas f-15 eagle, fino ad allora senza rivali. per la prima volta i sovietici possedevano un caccia addirittura migliore di qualsiasi aereo occidentale.

durante un air show nel 1989, il collaudatore della sukhoi victor pugachev compie un passaggio lento, radente la folla, a circa 250 km/h. l'aereo cabra, il muso viene spinto all'indietro come per un colpo di frusta e rallentando si raddrizza in verticale. l'aereo stava continuando a volare in avanti con il muso rivolto all'indietro, come un cobra che attacca. il pilota spinge poi la manetta al massimo, ed utilizzando tutti i 26000 kg di spinta dei due motori lyul'ka al-31, accelera allontanandosi in sicurezza con il velivolo in assetto di volo normale. il "cobra di pugachev" dimostrò al mondo che il nuovo caccia sovietico poteva compiere manovre che nessun altro aereo da guerra sarebbe stato in grado di svolgere, potendo attaccare anche bersagli soprastanti con angolo di 120°.

anni dopo, questa famosa manovra non andò invece a buon fine: durante la fase di spinta, uno dei due motori cedette causando lo stallo dell'aereo, che si schiantò a pochi metri dalla folla. il pilota riuscì ad eiettarsi in tempo, a circa 70-80 metri da terra, ma il tempo di caduta fu troppo breve affinchè si aprisse il paracadute. il pilota era a terra sul seggiolino quando il sukhoi su-27 esplose toccando terra, ma si salvò. è celebre il filmato, più volte riproposto in televisione. caso meno fortunato fu invece quello di un mig-29, che in cecenia si schiantò sulla folla, uccidendo spettatori in gran parte minorenni.

il modello da me proposto è in assetto da caccia-intercettore, con equipaggiamento di missili aa-10 alamo a guida radarattiva, aa-10 alamo a guida ad infrarossi, aa-11 archer aria-aria per dogfight (combattimento in aria tra aerei). la livrea è quella della dotazione russa (ne sono stati venduti anche alla cina), e l'aereo è fermo dopo l'atterraggio sulla pista, con l'aerofreno dietro i piloti alzato.

nel mio modello è riprodotto un fatto comune ad alcuni aerei del 1988-89, quando in russia si sbagliava la mescola delle vernici. durante le prove di salita o di velocità, le superfici dell'aereo si scaldano talmente tanto che la vernice si scrosta, anche per via della velocità. ah, dimenticavo: manca il pilota anteriore (quello che effettivamente guida l'aereo, mentre l'altro si occupa del radar, della navigazione, dei sistemi d'arma), perchè è andato perduto dopo un intervento distruttivo di mia sorella con un libro... : - )



mcdonnel-douglas f-4 phantom II

questo caccia multiruolo, per combattimento aria-aria, interdizione ed appoggio ravvicinato, è l'evoluzione del f-4, progettato negli anni cinquanta (non sembra vero, eh?!). diversamente dalle prime versioni, che ne erano sprovviste, monta una cannone m-61 vulcan da 20 mm (il che significa che i proiettili hanno un diametro di 2 cm!), scelta maturata dai primi due anni di guerra in vietnam.

la versione che propongo è un wild-weasel, ossia un aereo modificato utilizzato nella guerra del golfo in 2331 sortite, ultimo impegno bellico del phantom con i colori statunitensi.

è equipaggiato in genere con missili aim-120 amraam, aria-aria a corto raggio di tipo "lancia e dimentica" (guida inerziale radar-attiva), e aim-7 sparrow, aria-aria a medio raggio con comando diretto o radar semiattivo. il mio modello invece monta sul pod di sinistra due bombe non guidate, con 180 kg di esplosivo torpex a base di tnt, del peso 454 kg.

vi faccio notare che gli aerei con livrea dei colori delle nuvole sono utilizzati nel combattimento aereo. sotto la fusoliera in genere sono più azzurri, perchè si presuppone possano mimetizzarsi con il cielo se visti da sotto. mentre visti da sopra devono sembrare del colore della foschia. considerato che nel deserto l'evaporazione al massimo troviamo delle foschie chiare, l'aereo si mimetizzerà meglio con un colore a tinta unita, diversamente ad esempio dalle livree mimetiche per voli radenti a terra, dove gli aerei vengono dipinti a chiazze molto marcati di colori differenti.

infine, il fatto che solo il copilota sia nell'abitacolo, e che alle bombe siano ancora attaccati i sigilli, ci fa capire che l'aereo si trova ancora nell'hangar, in preparazione per una missione di bombardamento. il pilota che invece sta arrivando con la scaletta lo devo ancora costruire...



ltv vought a-7 corsair II

questo aereo si è guadagnato la nomea di miglior aereo d'attacco subsonico monoposto della storia, per via del suo estensivo impiego come bombardiere in vietnam ed irak. grazie all'economica turboventola allison (costruita dalla rolls royce-spey), aveva l'autonomia per scorrazzare sul territorio nemico e colpire a suo piacimento.

il primo volo di pre-serie avvenne nel 1965, ed entrò in servizio sulla portaerei ranger nel dicembre 1967, nello squadrone argonauts. nel 1967 il suo sistema di navigazione e lancio delle armi nwds era il più avanzato del mondo, e permetteva di piazzare una bomba su uno specifico edificio o al centro di un ponte, anche in area congestionata.

nel 1983 furono utilizzati nel mediterraneo dall'us-navy, per operazioni in libano (1983) ed in libia (1986). il carico massimo sostenibile è di 6804 kg di bombe.

il modello da me proposto è stato utilizzato nella desert storm, come si può leggere sul pod che carica le bombe e notare dalla livrea da deserto. ha il gancio d'arresto impiegato nelle varianti imbarcate per agganciare il cavo sul ponte delle portaerei, e i tronchi alari esterni ripiegabili per occupare meno spazio nell'impiego imbarcato.