.: retrospettiva virtuale del buon dido
di piko! (del 10/09/2009 @ 12:11:16, in io contro tutti, linkato 2452 volte)

nota introduttiva

è la prima volta che mi trovo a recensire globalmente l'opera di un essere umano. la cavia sarà diego collaveri, livornese, che mi ha inviato tutti i suoi lavori per visionarli.
non voglio essere offensivo, perchè è un simpaticone, ma oggettivo si.

prendo allora spunto da questo caso, per spiegare a chiare lettere come funziona la selezione per un festival come il nostro ( arrivano i corti ) ovvero quel che facciamo da quando arrivano i pacchi in poi.
e poi l'importante è che se ne parli, nel bene o nel male, purchè se ne parli.

se ricordate il concetto espresso da italo svevo (e poi portato agli estremi da warhol!) ecco, qualcuno si è accorto dell'esistenza di dido collaveri e delle sue opere, e questo posiziona in via teorica il collaveri come emerso per un indice dal magma indistinto della cinematografia.


premessa

noi di arrivano i corti scartiamo i lavori straccia-festival, quelle mega produzioni che hanno già un posto nell'olimpo di questa nicchia, favorendo invece lavori con le idee giuste, anche se realizzati con pochi mezzi. quindi dialoghi intensi, punti di vista inusuali o magistrali colpi di scena vincono certamente sugli effetti speciali e sull'alta definizione.

ma non sempre anche sulla regia. quindi non si può prescindere dalla fotografia, dai giusti tempi nel montaggio, dalla recitazione degli attori: sempre di video si tratta.

dido collaveri fa tutto da solo: scrive, gira e monta. l'impegno c'è, manca la tensione a creare un haiku, una piccola scatola in cui si incastra ed entra tutto. è un processo che va intensamente studiato prima di toccare qualsiasi marchingegno, che deriva proprio da quanto tempo si è speso a rimuginare sui concetti iniziali.


recensione

il pacco è in perfetto ordine, ha anche il sigillo antieffrazione! le copertine sono di buona fattura, le custodie tutte uguali, le descrizioni dei vari dvd dettagliate. nota: ipotizziamo che tutti i corti siano stati girati durante la fascia temporale utile per participare.

heart of steel:

storia magica medievaleggiante di un amore-odio che sfocia in una lotta con effetti speciali. non può passare alle selezioni per il festival non per la trama indefinita (che a volte può funzionare) nè per il soggetto magia (che è difficilissimo da interpretare in un corto!), ma per l'unione delle due cose.

in attesa di volare:
melenso, lunghenso (48 minuti!!?), manca il sesto senso!
è basato sulle discussioni di gruppi di amici. andavano rivisti, riassunti, concentrati i dialoghi fino a renderli significativi ed evocativi di una condizione esistenziale che è quella dei quasi-quarantenni di oggi, deducibilissima dal prodotto finito, ma piuttosto ovvia. non viene quindi accettato per via della eccessiva lunghezza, per lo stile documentaristico e per l'interesse che possono avere gli spettatori nel seguire le vicissitudini dei personaggi.

quello che resta:
una ragazza sola vive in un casolare abitato da uno spirito inquieto. lo libererà. nonostante la generale completezza del prodotto (anche se oltre alla scena eliminata, presente nei contenuti extra del dvd, andavano semplificate alcune altre porzioni del girato), non passa le selezioni per via del tema abusatissimo, visto peraltro da un punto di vista comune. faccio notare come l'anno di "the blair witch project" arrivarono più di cento lavori di quel genere, senza alcun "twist". tutti scartati a priori.

il dentista: il pezzo forte del collaveri!
breve musical dal gusto "rocky horror picture show". passa le selezioni per l'insolita maniera di trattare l'argomento dentista, di utilizzare il format del musical, per la recitazione degli attori, per i costumi e generalmente per la simpatia che traspare dal girato, chiaramente rappresentativa dello stile dell'autore.

troviamo poi due cortometraggi extra nei contenuti speciali:

fastidio:
volutamente kitsch? resta il fatto che la spada jedi...

seaside rendezvous:

uno spot pubblicitario che è una perla. e ve la propongo anche senza l'autorizzazione del proprietario.


in definitiva
provo grande stima per tutte le persone che svolgono un lavoro onesto e sincero. ma come in ogni ambito, è necessario studio ed esercizio. le idee buone ci sono, quindi "in nuce" possiamo chiamare con tranquillità il collaveri "regista".